ho quest'idea che mi sfringuella....

Una vertiggine, la testa in confusione........
Gin si appoggia a fizz, è sconcertante quanto lui ci sia ...
"Gin dimmi cos'è che non va"..."nulla il caso"...
un'altra vertiggine di nomi questa volta,Lorenzo.......Luca....Raul

(ragazzi, ma 'sta poveretta ancora non l'abbiamo fatta tromb@re e già si ritrova incinta???! Lo sapevo, è colpa di tok:::! )

e quella la chiami una tromb@ta?

non ti preoccupà vedrai che tromb@, tromb@ ancora

"Gin, Gin, dimmi cos'è che non va"
Fizz mi devi aiutare.....
Quella voce suadente,
quell'eco di brividi,
quella cena il coktail,
Lorenzo.....Luca....eccola Camilla,Camilla c'era
perchè mi fissa una sensazione,e Raul cosa voleva dirmi....
ora è un turbinio di voci

Ginevra aprì gli occhi e vide due occhi nerissimi che la fissavano preoccupati. Era Fizz.
"Cosa è successo?"
"Gin, sei svenuta! Che ti prende? E' per il divorzio? Se quel bast@rdo di Lorenzo si permette anche solo di avvicinarsi a te, io..."
"Fizz! Sta tranquillo....ho solo bisogno di riposo, questo caso mi sta facendo impazzire!"
"Sei sicura?"
"Certo. Ecco, ora mi rimetto in piedi e vado da Rebecca, così mi faccio fare qualche esame mentre mi racconta dell'autopsia."
"Vengo con te!"
"Non ce nè bisogno. Sto bene."
"Ma..."
"Fizz, sono ancora il tuo capo!"
A malincuore Fizz dovette desistere, ma era ancora preoccupato per lei.
"Ok 'capo'! Come vuoi..."

Appena vide la sua vecchia amica Gin le raccontò tutto, vergognandosi un pò ma consapevole che Becky l'avrebbe capita e sostenuta.
"Oh Gin, dobbiamo fare subito le analisi. Se sono positive avrai una bella gatta da pelare, ma io ti sosterrò sempre e comunque! Che pensi di fare con Lorenzo?"
"Per ora assolutamente non dovrà saperlo! almeno finchè non avrò capito cosa voglio davvero..."
"Ok, facciamo i prelievi."

Ginevra apprese da Rebecca che Camilla Bensi era morta per infarto in seguito all'ingestione di un potente veleno e che quello che in principio Recky aveva scambiato per un livido, in realtà era una specie di bruciatura che però non scaturiva dall'esterno ma dall'interno del corpo della vittima, una specie di autocombustione. Ma come era possibile?
Oltre al caso c'era un'altra cosa che martellava nel cervello di Gin: era sicuramente incinta. Questa proprio non ci voleva!

Edited by andy372 - 15/4/2008, 17:44

Marco Carretti, oltre ad essere un potente politico, era a capo di una industria farmaceutica nota in tutto il mondo. C'erano voci che circolavano su alcuni esperimenti segreti che alcuni scienziati alle sue dipendenze stavano compiendo, ma nulla di concreto. La sorveglianza era totale e nulla era trapelato, solo le voci di segreti inconfessabili.
Poi c'era stata quella battuta di Carretti mentre erano a cena. "Non fate tanto gli spiritosi o vi faccio assaggiare la vera strizza con la mia digitale!"
Ora Gin ricordava bene quella sera. Quando Lorenzo chiese di cosa stava parlando, Carretti cercò di divagare dicendo solo che i suoi scienziati stavano sperimentando un nuovo vaccino contro gli attacchi di panico.
Ginevra doveva saperne di più! Il suo capo non ne sarebbe stato affatto contento: prima i Bensi e ora Carretta. Se stava seguendo una pista falsa molte teste sarebbero saltate!

Gin non era più sé stessa. Lo percepiva.
Doveva ritrovare la lucidità, diventata fioca tra le nebbie della sua esistenza.

Lo doveva per una venticinquenne ammazzata e per una città che chiedeva giustizia

Lo doveva per il cognome. Non per un padre generoso ma assente,
ma per un nonno amato, del quale aveva seguito le orme.

Erano appena passati due anni dalla sua morte e mai come adesso Gin
ne sentiva la mancanza. Sebbene fosse un'istintiva, ogni caso,
ogni maledetta decisione, non veniva presa senza sentirne il parere, senza averne il
conforto. Il vecchio commissario (Non ricordo il cognome di Ginevra) era
stato un grand'uomo, sempre, fino all'ultimo respiro esalato.
Acciaccato ma lucido. Debole nel corpo, ma forte nell'anima.
Gin oltre che il sangue, aveva assorbito tutto.



Gin quella sera prese una decisione. Dopo questo caso avrebbe smesso.
Lasciando tutti, rifugiandosi lontano. Per la sua vita e se ci fosse stato, per suo figlio.

Dopo quella decisione si sentì sollevata. In un solo istante si era scrollata di dosso,
due anni angosciosi, interrotti solamente da qualche lampo di luce.

Ora doveva dedicarsi anima e corpo all'omicidio Bensi Tommasi. Solo ed esclusivamente.
Riordinò le idee. Riordinò le scartoffie.
Si accorse che aveva solo perso tempo. Aveva commesso errori imperdonabili.
Gin stava ritrovando la sua lucidità. La tempra del nonno Augusto.

Marco Carretti era solo nell'ascensore della Alpha Farm. Posò la mano sul rilevatore digitale e attese il riconoscimento delle sue impronte, quindi digitò il codice di sicurezza e l'ascensore prese a scendere. In pochi secondi raggiunse il piano sotterraneo segreto, ben 7 livelli sotto terra, uscì dall'ascensore e si diresse subito al laboratorio.
Il Dottor Kaminsky alzò la testa dal microscopio elettronico appena sentì aprirsi le porte scorrevoli del laboratorio.
"Buongiorno signore"
"Dottor Kaminsky, è riuscito a trovare la soluzione al nostro enigma?"
Il dottore sembrava a disagio.
"Non ancora, signore, ma..."
"Nessun ma, dottore! Dovete accellerare le ricerche, dovete capire dove avete fallito! In fretta! Dovete scoprire perchè il composto si è rivelato così pericolosamente portentoso sugli esseri umani!"
"Signore, quando abbiamo testato il composto sui ratti non si sono evidenziate queste controindicazioni...non potevamo immaginare che sul feto..."
"Basta! Lei ha creato per me questo composto che avrebbe dovuto essere la nuova e più grande arma di massa. I Governi avrebbero fatto carte false per averla....poter controllare la mente dei nemici avrebbe significato una sicura vittoria! Invece qualcosa è andato storto e ora quel bambino....Dovete continuare a studiarlo! Sono sicuro che tutto il suo potenziale non si è ancora palesato!"

Carretti lasciò il laboratorio mentre il dottore si rimetteva al lavoro. Si diresse verso il fondo del corridoio dove c'era una porta d'acciaio, digitò il suo codice di identificazione ed entrò nella stanza piena di monitor che trasmettevano le immagini da angolazioni diverse. Su tutti i monitor si vedeva una stanza rettangolare, con pareti di piombo, arredata con un letto, una scrivania e una sedia. Seduto sul letto c'era un bambino biondissimo, di circa 7 anni. Appena Carretti si avvicinò ad uno dei monitor il bambino alzò la testa verso una delle telecamere. Carretti si ritrovò a fissare due occhi di un blu intenso e inquietante....Possibile che quel bambino così bello potesse anche essere così pericoloso?!

Ginevra aveva indagato nella vita di Marco Carretti, ma non aveva trovato nulla di eclatante. La Alpha Farm era un'industria farmaceutica di prim'ordine, ci lavoravano i migliori scienziati che negli ultimi anni avevano scoperto alcuni farmaci molto utili. Nella vita pubblica Carretti era un politico potente e influente, nelle prossime elezioni aveva buone possibilità di essere eletto come leader del suo scheramento e di accaparrarsi la poltrona più importante. La sua vita privata, invece, era coperta da un gran riserbo...ma scavando bene Gin aveva scoperto che anche lui aveva degli scheletri nell'armadio! In pubblico era sempre accanto a sua moglie, ma aveva avuto numerose avventure con avvenenti ragazze fra cui anche Camilla. Forse la povera ragazza era stata uccisa perchè aveva scoperto qualcosa che avrebbe dovuto rimanere segreta....Queste però erano solo congetture. Ginevra doveva avere in mano delle prove certe!
"Nonno, se solo fossi ancora qui....ho davvero bisogno di te!"
Nei momenti di maggior sconforto, Ginevra si rivolgeva spesso col la mente al nonno ormai morto da 3 anni, le era di gran conforto e di aiuto per concentrarsi meglio.

Lorenzo stava per andare in diretta nel tg delle 20.00. Aveva poco da riferire perchè su questo caso erano stati diffusi pochi particolari, ma il suo fiuto gli diceva che c'era qualcosa di grosso in ballo.
"Buonasera dal tg di News Sat. Partiamo subito con la cronaca. Stamattina è stato rinvenuto un corpo nel centro commerciale Panorama, alla periferia di Roma. La vittima si chiama Camilla Bensi, nota modella nonchè figlia di Cesare Bensi, grande magnate e uomo d'affari. Gli inquirenti ritengono che la povera ragazza possa essere stata la quinta vittima del serial killer delle bionde, ma non ne sono ancora certi poichè la causa della morte di Camilla sembra essere dovuta a infarto anzichè a strangolamento come nei precedenti casi. Le indagini procedono a tutto campo. Seguiremo gli sviluppi delle indagini aggiornandovi nelle prossime edizioni.
Ed ora passiamo alla politica...."