ho quest'idea che mi sfringuella....

c'era stato un altro omicidio. Una donna. Una giovane donna. L'avevano trovata due barboni fra i rifiuti in un parcheggio del centro commerciale. Stesso modus operandi. Ancora lui...o lei. Ancora non sapevano nulla del serial killer. Ginevra doveva correre subito sul luogo del ritrovamento.
Mentre si preparava per uscire sentì squillare il cellulare di Lorenzo. Sicuramente anche il suo ufficio lo stava informando del ritrovamento. Maledizione, la notizia era già trapelata! E la polizia brancolava ancora nel buio...

Ginevra si trovò davanti al suo cadavere, bella giovane...chiese ad uno dei suoi collaboratori quanti annoi avesse: 25. Faceva parte di una famiglia in vista, una di quelle famiglie che ti stanno col fiato sul collo, influenti, che fanno precipitare il commissariato in uno scandalo se il caso non viene risolto subito.

Ginevra doveva capire che posti frequentava la ragazza, che locali, se aveva un lavoro. Doveva fare in fretta, doveva essere lucida.

Gin accantonò totalmente gli altri pensieri, le sue riflessioni. quando lavorava tutto il resto spariva. era questa sua grande capacità che le aveva fatto guadagnare il posto da commissario.
inoltre aveva una mente estremamente razionale, in grado di creare connessioni e collegamenti dove nessun altro li vedeva... spesso pensava alla sua mente come a una gigantesca ragnatela, ogni filo un pensiero e solo lei era in grado di collegarli...

Carlotta Bensi, questo era il nome della ragazza, non aveva perso sangue, non aveva lasciato alcuna macchia nel terreno circostante, questo significava solo una cosa, che era stata trasportata lì. Bisognava rintracciare i due barboni per interrogarli, vedere se c'erano tracce di pneumatici, capire cosa per la ragazza le era stato fatale. Doveva aspettare l'autopsia si Rachele. Per fortuna c'era lei la sua amica, al suo fianco anche nelle situazioni più difficili.

Doveva tessere la sua ragnatela e farci rimanere impigliato il serial killer alla svelta!
Dopo vari interrogatori Gin aveva finalmente un quadro generale della vittima. 25 anni, bionda e bella, di buona famiglia, qualche problemino con la cocaina, un ex fidanzato manesco e un padre donnaiolo, una madre schiava degli ansiolitici e un lavoro come modella.
Tutte le vittime del serial killer erano bionde, belle e ricche, ma Gin intuiva che dietro la scelta c'era qualcos'altro, qualcosa che le sfuggiva!

I barboni interrogati hanno confermato di avere visto una macchina, una berlina, arrivare di gran corsa, aprire il bagagliaio e tirare fuori il corpo. Probabilmente un tentativo del killer di depistare le indagini. Farlo sembrare un omicidio accidentale, e poi un patetico tentativo di disfarsi il corpo. All'improvviso il telefono.
Eccolo, la telefonata che l'ha fatta tornare alla vita reale, era Lorenzo, la notizia era arrivata in redazione.
"puoi dirmi qualcosa?"
"Per il momento stiamo aspettando il risultato dell'autopsia non posso dirti nulla fino a quel momento."
"D'accordo provero a sentire Rachele se per caso è più disponibile di te. Ah dimenticavo stasera non rientro a casa."


Edited by fabi76 - 1/4/2008, 12:04

gne gne gne
che odio, quando c'era tensione fra loro Lorenzo prendeva tutto sul personale e si comportava come un bambino, le metteva il muso e diventava insopportabile... ma cresci una buona volta!
Gin si chiese come aveva fatto a sopportare così a lungo una persona così immatura... ma accolse comunque con un amaro sorriso la riflessione... era la prova che si stava staccando da lui definitivamente... e questa era l'unica cosa sensata da fare, come la sua razionalissima mente le aveva fatto presente tempo prima...

si ributta quindi nel caso, con determinazione, sperando che il lavoro la distolga dai suoi pensieri e le dia un pò di pace...
guarda Carlotta e non si capacita di come una vita così giovane, così bella sia finita

Al giornale arrivò Cesare Bensi, era sconvolto per la morte improvvisa della figlia, diperato per il ciclone che stava avanzando velocissimo verso la sua famiglia...o quello che ne rimaneva. Una lunga discussione con il direttore, soldi che volavano. Lorenzo era in ufficio, da lì intravvedeva i due che si animavano, i toni sempre più alti, ormai stava diventando insostenibile quella lite, insostenibile e senza senso, ormai il tentativo di corruzione era chiaro.

Doveva portare avanti l'inchiesta, dovava tentare di tutto, a quel punto l'idea: doveva utilizzare l'ascendente che ancora aveva sulla sua ex moglie, solo così avrebbe potuto ottenere qualcosa, l'ostilità non sarebbe servita a nessuno.
Tuttavia anche lui iniziò ad indagare.

"Questi ricchi pensano di poter comprare tutto, ma io non mi vendo!" Gin proviene da una famiglia che ha dovuto sudare lacrime e sangue pur di farla studiare e i suoi principi morali sono molto forti. Mai si farebbe comprare da uno come Bensi! Povera ragazza, una fine così orribile e il padre non si è scomposto minimamente vedendo il suo corpo...ha solo ostentato la sua ricchezza e il suo potere.

"Pronto?"
"Carlotta?"
"No. Sono il commissario Ginevra Marotti, con chi parlo?"
"Sono Riccardo, Riccardo Lucci. Sono il fidanzato di Carlotta....è successo qualcosa?!"
"Signor Lucci, forse è meglio che mi raggiunga al commissariato. Ho bisogno di parlarle"
"Ma cosa è successo a Carlotta, mi faccia parlare con lei!"
"Le spiegherò tutto al commissariato. Fra 30 minuti. L'aspetto!"
Gin chiuse la comunicazione premendo il tasto con un lembo del fazzoletto che aveva usato per prendere il cellulare e fece un cenno ad un agente della scentifica, che arrivò solerte con una busta trasparente nella quale infilarono il cellulare. Adesso era un reperto.

Riccardo si recò al commissariato, era ansioso, preoccupato,tentò di accedersi inutilmente una sigaretta, ma appena un tiro e un conato di vomito gliela fece spegnere all'istante. Un poliziotto lo fece entrare nell'ufficio del commissario per l'interrogatorio. Gin si attardò, voleva farlo diventare una corda di violino.
Passarono trenta minuti,Gin si sedete con calma di fronte a lui.
"Buongiorno, mi spiace ma devo informarla che stamattina purtroppo il corpo di Camilla Bensi è stato ritrovato privo di vita presso il Parco Manzoni".
Riccardo ebbe un sussulto, sembrò che il suo corpo volesse alzarsi dalla sedia e lasciare il commissarito. Tremava.
"Camilla...l'ho lasciata ieri sera prima di cena ci siamo visti per un aperitivo, due parole su come è andata la giornata e poi sono tornato a casa".
Le mani tradivano un nervosismo dovuto a cosa? Quella non sembrava la reazione di un fidanzato colpito dal lutto.