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ho quest'idea che mi sfringuella....

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Capitan Nemo profeta in patria
view post Posted on 3/4/2008, 20:50 by: Capitan Nemo profeta in patria




Gin non era più sé stessa. Lo percepiva.
Doveva ritrovare la lucidità, diventata fioca tra le nebbie della sua esistenza.

Lo doveva per una venticinquenne ammazzata e per una città che chiedeva giustizia

Lo doveva per il cognome. Non per un padre generoso ma assente,
ma per un nonno amato, del quale aveva seguito le orme.

Erano appena passati due anni dalla sua morte e mai come adesso Gin
ne sentiva la mancanza. Sebbene fosse un'istintiva, ogni caso,
ogni maledetta decisione, non veniva presa senza sentirne il parere, senza averne il
conforto. Il vecchio commissario (Non ricordo il cognome di Ginevra) era
stato un grand'uomo, sempre, fino all'ultimo respiro esalato.
Acciaccato ma lucido. Debole nel corpo, ma forte nell'anima.
Gin oltre che il sangue, aveva assorbito tutto.




Gin quella sera prese una decisione. Dopo questo caso avrebbe smesso.
Lasciando tutti, rifugiandosi lontano. Per la sua vita e se ci fosse stato, per suo figlio.

Dopo quella decisione si sentì sollevata. In un solo istante si era scrollata di dosso,
due anni angosciosi, interrotti solamente da qualche lampo di luce.

Ora doveva dedicarsi anima e corpo all'omicidio Bensi Tommasi. Solo ed esclusivamente.
Riordinò le idee. Riordinò le scartoffie.
Si accorse che aveva solo perso tempo. Aveva commesso errori imperdonabili.
Gin stava ritrovando la sua lucidità. La tempra del nonno Augusto.
 
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